La bicicletta, una risorsa per gli spostamenti urbani durante la reclusione

La bicicletta come soluzione al trasporto urbano

È vero che alcune vie verdi e piste ciclabili sono state chiuse qua e là, ma ciò non significa che i ciclisti non possano pedalare. In effetti, le istruzioni del governo sono state chiare, le persone possono guidare bicicletta per andare al lavoro, per fare la spesa e per ricevere cure. È anche autorizzato a svolgere attività fisica in bicicletta nel raggio di un chilometro intorno alla propria abitazione ed entro il limite di un'ora. Istruzioni valide fino al deconfinamento previsto per l'11 maggio 2020. Spiegazioni:

La bicicletta per il rispetto del distanziamento sociale

La bicicletta è un mezzo di trasporto che permette di mantenere il distanziamento sociale. Può trasportare una sola persona alla volta ed evita l'affollamento dei mezzi pubblici. Oltre a ciò permette anche di rispettare le misure di contenimento, perché permette di definire in anticipo il tempo di percorrenza e di muoversi velocemente senza ingombrare o inquinare l'ambiente. Presteremo comunque attenzione ai rischi del raggruppamento sul parcheggio in bicicletta o rifugio Ruote 2 anche sul stazione di gonfiaggio e ricaricare. Ma sono ancora necessari gesti di barriera con o senza bicicletta.

Pedalare per migliorare salute e benessere

Inoltre, il Ciclismo conserva anche tutti i suoi benefici per la salute come migliorare la coordinazione, l'equilibrio e la forza muscolare e aiutare la memoria e la concentrazione. Riduce anche lo stress, l'ansia e il rischio di depressione e promette una maggiore vitalità.

Non bisogna poi dimenticare che la bicicletta aiuta a dimagrire, a stimolare il muscolo cardiaco e ad abbassare i livelli di colesterolo e la pressione sanguigna. È anche un modo per ridurre la fatica e aumentare i livelli di energia. Infine, questa attività fisica può rendere il sistema immunitario più attivo e più efficace nella lotta contro infezioni e virus.

La bici per prepararsi al deconfinamento

Va notato che recentemente sono stati istituiti "coronapisti" nelle principali città del mondo per incoraggiare la bicicletta. Si tratta infatti di piste ciclabili temporanee che si estendono per diversi chilometri e che collegano tra loro i rioni per facilitare i compiti dei ciclisti.

Al momento, milioni di persone le usano quotidianamente per i loro spostamenti urbani, ma in realtà sono state sviluppate principalmente per prepararsi al deconfinamento. È certo che gli abitanti delle città eviteranno il trasporto pubblico, perché avranno paura di contrarre il virus. E la bici apparirà come la soluzione ideale per limitare il rischio di contagio e per muoversi con la massima tranquillità.

Ora sta a noi garantire che, temporaneamente ma anche permanentemente, i ciclisti possano stabilirsi nelle città e trovare tutte le attrezzature urbane necessarie.